Luglio
La “prima” è stata domenica 13, siccome eravamo all’inizio si è trattato più che altro di una presa di contatto con la nuova realtà. Per qualcuno si è trattato più di prendere contatto col terreno ma questo è un’altro discorso…
Erano presenti: Efrem, Michele, Stefano, Giulio, Giovanni, Alberto, Elena, Alessandro S, Fiorenzo ed M.
Fortunatamente il caldo torrido di questo ultimo periodo era mitigato da un po’ di nuvole che ci hanno evitato una cottura a puntino. La lezione è durata circa 3 ore e alla fine i ragazzi (e la ragazza!) avevano almeno capito come funzionava la cosa. Qualcuno l’aveva capito bene, altri meno, ma come prima volta è andata più che bene, anche grazie a un bel vento dritto e costante. Siamo perfino riusciti a fare qualche tentativo di gonfiaggio rovescio. Alla fine, come ciliegina, hanno pure detto di non essere stanchi…
La settimana successiva abbiamo fatto il programma completo e abbiamo conosciuto i rimanenti allievi. Dopo la teoria di venerdì sera ci siamo trovati sabato mattina alle 9.30 per il primo campetto “serio”. C’erano i nuovi: Cristina, Alessandro C, Domenico e Luca, oltre a quasi tutti gli altri (mancavano solo Efrem e Fiorenzo). Altra giornata di vento dritto però, purtroppo per noi, senza manco una nuvola. C’erano anche i ragazzi che stanno facendo il corso delta e ci siamo spartiti i campetto. E’ stato fatto decisamente un buon lavoro. Le ragazze hanno avuto qualche difficoltà in più, mentre i boys, hanno fatto notevoli progressi. Persino quelli alla prima esperienza, osservando gli altri, hanno subito recuperato la lezione di “svantaggio”, rimettendosi in pari. Non so se sia dovuto al vento particolarmente favorevole o al “materiale umano di buona qualità” ma se andiamo avanti così, la settimana prossima questi mi vanno per aria. Per la verità non è mancato qualche tonfo. Ovviamente non hanno ancora bene le misure e qualche caduta è prevedibile in questa fase. L’unica leggera conseguenza è stata per Alberto che ha messo giù male una mano e ha preso una botta.
L’ultima ora, visto che cominciavano ad ansimare, abbiamo fatto un po’ di prove di gonfiaggio rovescio e a Stefano è pure riuscito di completare un paio di partenze.
Domenica mattina è arrivata anche Federica, l’ultima componente del corso. Dopo la teoria ci siamo fatti una pasta al Tilly’s e verso le 13 (!!!) siamo saliti in campetto. C’erano quasi tutti: Cristina, Elena, Federica, Efrem, Michele, Stefano (con pubblico al seguito), Giulio, Giovanni, Alessandro S, Domenico, Fiorenzo ed M.
Dopola rapida crescita delle prime lezioni era prevedibile un rallentamento, anche perché gli ho rimescolato le vele. Stefano, che aveva numerosi spettatori, è andato un po’ in crisi con un ala dal gonfiaggio più tecnico del solito. Alessandro ha fortissimamente voluto una vela difficile, l’ho accontentato, ha penato ma alla fine ne è venuto a capo. Giulio, che tende a battere un po’ la fiacca, ha comunque una buona “percentuale di realizzazione”. Giovanni è una locomotiva: vederlo partire e tirare su la vela fa l’effetto di un aliscafo in partenza. E alla fine faceva pure tutto per bene: gonfiaggio, controllo, corsa! Bene anche Efrem, M e Fiorenzo anche se il primo non vuole usare i freni, soprattutto per atterrare (non per niente l’hanno chiamato caramella), e il secondo parte stabilmente verso sinistra. Michele è stato un po’ sfortunato nell’assegnazione delle ali trovandone una che si gonfia in un lampo ma poi richiede doti da centometrista per staccare un po’, comunque ok. Domenico è stato un’altro che ha passato un brutto quarto d’ora con la vela nuova. Dopo il primo giorno era tutto contento e a metà del secondo pensava forse di ritirarsi… Non gliene andava dritta una, nel senso letterale del termine visto che la vela veniva sempre su di traverso. Con un po’ di pazienza invece abbiamo risolto il problema e alla fine mi è parso soddisfatto. Le ragazze si sono ben comportate: Cristina e Elena hanno cominciato a fidarsi di più della vela e a correre finalmente con decisione, Federica è invece entrata subito in sintonia e ha fatto un ottimo lavoro come prima uscita.
Abbiamo finito verso le 17.30: io che ho solo guardato ero distrutto dal caldo, non so loro… Al ritorno, per chiudere la giornata, ho fatto un biposto con Efrem per vedere insieme alcune manovre.
Sabato 26 lezione unica, domenica c’è la gita al Garda. Ci troviamo all’una. Ci sono quasi tutti, la voglia di imparare è tanta. In campetto il vento è ancora una volta buono. Il sole però picchia senza pietà. Avevo promesso a Giulio una dimostrazione dal vivo di gonfiaggio, così potevano visualizzare meglio cosa fare. Eseguo il compito, dritto e rovescio già che ci sono e poi li lascio rosolare al sole per qualche ora… Efrem, M e Giovanni confermano di avere ormai acquisito una buona tecnica, Efrem anche a rovescio! Così verso le 15.30 li interrompo e li mando in decollo per fare i biposti pre-volo. Efrem farà da autista agli altri due. Gli altri invece rimangono ancora sotto tortura. Cristina, lentamente, sta prendendo confidenza col gonfiaggio. Ha ancora problemi con la corsa di decollo ma fa passi avanti. Elena è ancora in crisi. Quando parte e la vela è poco poco storta lei si ferma e la guarda cadere… Ha però una gran voglia di fare. Alla fine, dopo una breve parentesi di piccoli gonfiaggi rovesci per prendere più confidenza con bretelle e comandi, finalmente inizia a gonfiare benino. C’è ancora da lavorare ma credo che abbiamo preso la strada giusta. Alessandro C è solo al secondo campetto ma se la cava benone. All’inizio prende una vela un po’ difficile ma poi, con una un po’ migliore si tira su il morale. Michele parte bene sia dritto che rovescio, Stefano all’inizio ha la vela da voli alti e si trova a meraviglia, quando però torna a quelle da campetto attraversa un momento di black out. E’ comunque pronto. Giulio gonfia bene ma deve ancora affinare il controllo e la corsa, soprattutto perché si siede ancora troppo spesso. Alberto, rimessosi dalla botta alla mano, se la cava anche lui bene. Alessandro S alla fine del campetto è stato promosso ai voli alti. Ha fatto tutto il campetto con la vela più ostica, solo per perfezionarsi. Luca era un po’ stanco e mi è parso distratto. Non se la cava male ma deve concentrarsi di più. Fiorenzo è arrivato su più tardi, giusto per le ultime rifiniture prima del volo alto della sera. Federica migliora rapidamente, tanto che avrei potuto farla volare quella sera stessa, dopo due voli campetti. Abbiamo preferito posticipare…
Alle 18 eravamo in pedana per organizzare i voli della sera. Dovevano volare: Efrem, Alessandro S, Michele e Fiorenzo. Stefano F, M e Giovanni, pur “promossi”, hanno preso le vele “con riserva” di tornare giù in auto. C’era infine anche Stefano S, del corso precedente che è decollato per primo. Lo ha seguito Efrem che però, chissà perché e chissà come, ha fatto top (AL PRIMO VOLO!) dopo circa 200 metri di volo. Il decollo era quello ovest ed evidentemente si è tenuto troppo a sinistra uscendo. Alla fine è atterrato nel vecchio decollo delle casette. Il tempo di “recuperarlo” e ritornare in decollo e il vento aveva definitivamente girato, così a tutti non è rimasto che tornare giù in auto. Del resto era prevedibile, c’erano troppi primi voli! Vedremo prossimamente.
Agosto
Dopo la delusione per il mancato volo di sabato scorso, comincia alla grande il secondo mese di corso: venerdì sera a teoria c’era… SOLO CRISTINA, che non aveva letto della cancellazione causa scarse adesioni… Abbiamo fatto una lezione ad personam (del resto ne aveva bisogno e comunque… io segno!)
Sabato mattina alla 8 erano poi previsti i voli ma non si è vista anima viva… Proprio alla grande!
Ho approfittato della inaspettata inattività per fare il biposto a Domenico prima e Alberto poi. Alla fine il primo voleva farne subito un altro perché a suo dire era durato poco, il secondo invece è atterrato con un po’ di “affanno” causa due termichette incontrate sul nostro cammino.
Alle 10.30 ci siamo trovati per il campetto (dopo una salutare innaffiata alla fontana causa caldo torrido). C’erano: Alessandro C e S, Michele, Stefano, Alberto, Domenico, Luca ed M. Sopra c’era un caldo infernale, non una nuvola, vento schizofrenico. Prima di cominciare li ho avvisati: “Fa caldo e voi siete quasi pronti, fatene pochi ma buoni che ce ne andiamo in fretta!!” Mi hanno preso in parola, ma solo a metà: i tentativi li hanno fatti bene, ma di farne pochi neanche a parlarne!! Dovrò controllare cosa mettono nelle bottiglie di acqua… il doping va combattuto alla radice :-))
Nulla da segnalare sul campetto, ormai come dicevo sono pratici e le “grandi cazzate” ora le riservano per i voli… ahimè!
Scendendo ho volato con Stefano. Siamo decollati poco prima delle 15 e non si riusciva a scendere, proprio non ci lasciava scendere. Il “malcapitato” ha “dovuto” fare un volo di mezz’ora. Com’era dispiaciutoooo…
Domenica mattina, appuntamento alle 7.30. Stavolta ci sono. Ale C e S, Michele, Stefano, Alberto, Domenico ed M. Si sale al decollo sud, io volo con Luca. Il primo ad aprire le danze è M, che decolla verso le 8.20 e atterra in mezzo al campo alle 8.29 felice come una Pasqua. Essendo al primo volo i decolli avvengono solo una volta che l’allievo precedente è atterrato. Così alle 8.30 decolla Alberto. Il programma di questo volo è semplice: prova di velocità, qualche virata di 90 e 360 ° e l’avvicinamento a 8. Finora tutto bene. 8.40 parte Domenico. Il primo tentativo viene abortito causa un nodo. Gli riaprono subito la vela e prima di rendersene conto è già bello che partito e atterrato… Subito dopo è la volta di Ale C, primo inconveniente: fa fatica a sedersi e rimane mezzo dentro e mezzo fuori dall’imbrago, molto sbilanciato in avanti. Il programma di volo non ne risente, ma certo non è la posizione più comoda per volare. Alle 9 decolla Stefano. Nel frattempo sono arrivati un paio di ritardatari: Fiorenzo e Giovanni. Gli do il materiale e li mando su di corsa che la giornata si sta svegliando. Il volo di Stefano fila via liscio, parte quindi Michele. Secondo inconveniente (con tanti primi voli in una sola lezione, volete che Murphy non ci metta lo zampino?). La radio non funziona (si scoprirà poi che il jack dell’auricolare si è allentato e non fa bene contatto). Dopo aver inutilmente cercato di parlargli via radio, passiamo alla procedura di guida a vista, che gli ho spiegato “se la radio non funziona, tanto non capita!”.
Lui esegue puntuale tutte le indicazioni. Io lo faccio entrare un po’ alto, c’è un po’ di ascendenza sull’atterraggio e arriverà lungo, nel campo dopo l’atterraggio, ma non fa niente… Lui mi passa sopra, è bello allineato, perfetto… Poi si volta verso di me, io gli faccio cenno di proseguire ma lui, inspiegabilmente, inizia a virare a destra per tornare sui suoi passi. Fortuna vuole che fa una virata ampia e non pendola e soprattutto che il vento sia debolissimo. La quota però è scarsa, dopo 180° si ritrova allineato sul campo di mais col vento dietro! Io già mi figuro la scena: uno zampillare di chicchi mentre lui ara nuovamente il campo… invece è bravo, e fortunato, atterra di fianco al mais con una piccola strisciata. Solo uno stabilo finisce sulle piantine (2 metri e 20!).
Ok, abbiamo il primo scoop del corso. Non faccio neppure a tempo ad augurarmi che sia anche l’ultimo che decolla Ale S. Inizio a guidarlo e sulle prime mi pare che ascolti ma quando inizio a chiedergli di virare lo fa con estrema lentezza. Significa che mi sente, faccio la verifica “muovi le gambe”. OK. Allora è un problema di volume… Alzo il tono ma non succede nulla. Gli ultimi 200 m gli urlo quello che deve fare e in qualche modo mi ascolta pure ma ora si è agitato e pensa solo a mettere i piedi a terra. Stiamo facendo l’ultimo otto, ancora qualche istante e gli dico di entrare… invece lui anticipa la virata, entra alto, va dritto come un fuso e si ferma giusto davanti alle vigne (e al mais di Michele) tra una montagna di carne che gli fornisco gratis via radio per il freezer di casa. Tutto bene ma la vela ha passato la vigna e c’è da lavorare un po’ per liberarla.
Ora tocca a Fiorenzo, sono le 9.30 passate e malgrado l’ora la giornata sembra già tirare un po’. Non una bella cosa per un primo volo. Invece il ragazzo si comporta egregiamente, fa tutto quello che gli dico (a un certo punto gli dico di fare un 360°, mi dimentico di dire basta e lui continua a girare, neanche fosse in termica). Atterra vicino al bersaglio. L’ultimo a partire è Giovanni. Anche per lui tutto regolare, ma che fatica farlo virare, credo di averne fatta più io a convincerlo che non avrebbe rotto i cordini che lui a tirare il freno… Atterraggio: gli dico di dare velocità. lui alza le mani, gli dico “frena” e lui si appende alle bretelle (tipo Loris del corso prima) c’è ancora un metro e faccio a tempo a urlargli “FRENA”, solo allora si scanta e abbassa le mani: tocco da manuale. Voglio sottolineare il fatto che i ragazzi, una volta giù, si sono aiutati a vicenda per ripiegare le ali. E’ una cosa che non capita spesso, men che meno se non sono io a dirglielo. Invece questa volta si sono mossi spontaneamente. Sono dettagli importanti.
Dopo i voli: teoria! Oltre ai novelli “pulcini” ci sono anche Elena e Giulio. Dopo due ore sudate (in tutti i sensi) ci facciamo una meritata pastasciutta, poi scorta di acqua fresca e poco prima delle 14 siamo in campetto. Anche oggi il caldo è tanto ma ce ne facciamo una ragione. Sono venuti anche un po’ dei ragazzi che hanno già volato, vogliono perfezionare alcune cose, bene. Il vento è un po’ capriccioso ma ci fa fare il lavoro previsto e alla fine anche Luca e Giulio vengono “promossi”, stasera volano!
Verso le 16.30 ci avviamo in giù, 2 km e finiamo in un ingorgo che neanche Milano quando piove con lo sciopero dei mezzi… a Campo Croce c’è un festa e, complice anche il caldo, c’è un pacco di gente e auto parcheggiate ovunque. Più di mezz’ora per fare 500 m, un incubo…
Comunque arriviamo in decollo fin troppo presto. In aria c’è parecchio traffico (pure lì!) e soprattutto le condizioni sono ancora un po’ forte. Bisogna aspettare un po’. Il primo decollo è alle 18.20: Fiorenzo. Aveva detto che al mattino aveva ballato troppo, e ora parte per primo… mah. Comunque malgrado le ascendenze l’aria è liscia liscia. Atterraggio ok, avvicinamento a C stasera. Il secondo è Ale S che, ancora carico di carne dal mattino stavolta ascolta perfettamente. Prove di beccheggio, inversioni di rollio, qualche 360 e avvicinamento a C. Da manuale. In decollo c’è ancora un po’ di traffico, bisogna aspettare il proprio turno. Parte Ale C. Ha una vela diversa e gli ho detto di andarci piano con i comandi, almeno all’inizio. Mi prende in parola, anche un po’ troppo… Buono l’atterraggio: dopo il C fa un mezzo otto perché è un po’ alto, tutto ok. Segue Matteo. Anche per lui stesso programma, avvicinamento ok. Al momento del finale perde un po’ la direzione e finisce per atterrare sul piccolo terrapieno che divide in due, per lungo, l’atterraggio. L’impatto è in contro pendenza e per un attimo temo che si sia fatto male. Rimane infatti a terra tenendosi una gamba. Invece ha preso solo una botta ad un ginocchio già un po’ malandato di suo e prima di muoversi voleva “verificare”. Nel frattempo è partito Michele (sono al secondo volo e l’intervallo tra i decolli è stato un po’ accorciato). Stavolta la radio funziona ma ho perso un po’ di tempo per vedere Matteo così mi limito a fargli fare un po’ di beccheggio e qualche blanda inversione di rollio. Non c’è spazio per altro. Avvicinamento a 8 ed è giù. Certo che è un po’ sfortunato ‘sto ragazzo… Il vento oltretutto sta girando da nord e arriva con un refolo da dietro. Chissà quando riuscirà a fare un volo “regolare”…
E’ il turno di Giovanni, mentre rimangono ormai solo Luca e Giulio che devono essere “battezzati”. Anche stasera il nostro non sembra intenzionato a fare molta fatica sui comandi e gli vengono delle virate da 747… A furia di insistere (che sudata!) gli ultimi due 8 gli vengono un po’ più discreti. Buono l’atterraggio, certo migliore del mattino.
Tocca ora a Luca, il vento comincia a scarseggiare. Gonfiaggio buono ma subito dopo abbassa troppo le mani, la vela spancia e non gli rimane che fermarsi prima dei rovi. Giulio, che era pronto dietro, prende mentalmente nota dell’errore e, sia pure con un comprensibile timore, gonfia deciso e fa una bella corsa potente. Stacco ok. Sono le 19.20, le condizioni sono calate davvero brutalmente. Volo regolare e atterraggio buono. Luca fa un altro tentativo ma il vento ora è leggermente da dietro e non c’è proprio verso, gli tocca rinviare alla prossima e scendere in auto. A qualcuno doveva toccare…
Gianantonio, che è lì, gli chiede la vela visto che ormai è aperta: “Giù si piega meglio!”. Ok. Ma anche lui è costretto a rinunciare dopo due tentativi a vuoto. Alla prossima, magari riusciamo a far volare pure le ragazze…
Sabato 9 il ritrovo è alle 13 per il campetto (12.50 in realtà ma sono arrivato tardi…). Praticamente mancano solo le ragazze ma di loro c’è solo Cristina perché Federica è in vacanza ed Elena non si è ancora rimessa dalla caduta mentre faceva jogging. In compenso ci sono Giulio e Matteo, Giovanni, Domenicae sul tardi arriva pure Efrem. Il vento è un po’ bizzoso e come al solito ultimamente fa un caldo boia. Visto che posso “mi concentro” su Cristina e, sebbene ci credessi poco pure io, alla fine arriva a un punto tale che non posso che “passarla” ai voli alti. Gli altri fanno un po’ di tentativi sia dritti che rovesci per migliorare un po’ la tecnica, e poi Efrem a rigor di termini deve ancora “volare”… Alle 17 ripieghiamo e andiamo al decollo sud dove ci raggiungono gli altri. Le condizioni sono buone, io faccio un biposto e li aspetto giù. Alle 18.30 parte per primo Domenico. Volo regolare, proviamo ancora i 360° e introduciamo il beccheggio e le invesioni di rollio. Prima che atterri Alberto è già in aria, stesso programma cneh per lui. Poi il vento in decollo ruota da ovest e ai ragazzi non rimane che trasferirsi all’altro decollo, dove il vento è perfetto. Il primo a partire, proprio da dove aveva lasciato qualche giorno fa, è Efrem che parte bene ed esce bello alto sull’atterraggio. Primo volo regolare. Tocca quindi a Giovanni, che prova (almeno credo!) il pilotaggio con le bretelle posteriori. Gli raccomando infinite volte di andarci calmo e tirare poco ma, come vedrete la domenica, forse ha fatto confusione… Stefano è al secondo volo mentre Matteo al terzo. Stesso programma e buono l’atterraggio. Matteo, non si sa se per sbaglio o apposta, atterra (bene) di nuovo sul terrapieno, nello stesso punto di domenica scorsa, forse per esocizzarlo… Seguono Alessandro S che ascolta perfettamente e Giulio che invece è un po’ sordo e ritarda anche di parecchio le varie manovre. Alle 19.40 è finalmente il turno di Cristina. Decollo ok, manovre in volo ok ma, come capita sempre alle ragazze i problemi si vedono in atterraggio: vira, si allinea, si alza in piedi, NON FRENA e si cappotta in avanti con un doppio carpiato. Complice la siccità alza un polverone da paura da cui però riappare tutta sorridente (vedi foto). Ok, andata. Alessandro C sbaglia ben due volte prima di partire, mentre Fiorenzo se la cava un pochino meglio. Ok i voli. Mentre riponiamo il materiale noto che Giulio e Matteo hanno il pettorale dell’imbrago completamente aperto. Gli chiedo se hanno volato così e mi rispondono di sì! Ci credo che ci andavano piano con le virate, la sensazione deve essere stata “da mare agitato”… Un salto al Tilly’s a reintegrare i liquidi poi, con quelli che rimangono a dormire, andiamo pure in agriturismo a mangiare.
Domenica mattina ci troviamo presto, alle 7.30: sono in programma 2 voli se ce la facciamo. Sono velocissimi: alle 8.20 Matteo è già in volo. Dobbiamo provare le orecchie ma non riesce a sganciare il bottone automatico della bretella apposita! Pazienza, riproveremo. Alessandro C dimostra già un buon feeling con l’aere: a una vela molto diversa dalla precedente ma fa subito bene sia i wing over che le orecchie. Anche Giovanni ha invece problemi. Non è sicuro di quale tirare (“questo è delle A, ma questo è più esterno!”) così rinuncia. Efrem fa bene anche il suo secondo volo, mentre Cristina sbaglia la prima partenza e così parte Domenico. Deve essere una mattinata sfigata (oppure hanno dormito male): appena decollato sente bene, poi “un buco” di 300 metri di dislivello (però in decollo mi sentivano lo stesso), poi la radio riprende… Misteri dell’etere. Cristina toppa anche il secondo tentativo, chissà se è colpa della vela differente o per il vento molto più scarso di ieri… Partono quindi Alessandro C, Stefano e Fiorenzo. Solo quest’ultimo ha qualche problemino a fare le orecchie, forse dovuto alla vela particolarmente “in pressione”. Gli altri ok. Giulio, che segue, si deve ancora svegliare bene e, sebbene abbia una vela decisamente più incline a virare di quella del giorno avanti, le curve gli vengono ancora più piano: è un esteta, gli piace gustarsi ogni momento con calma, peccato che così facendo la calma la fa perdere a me, specie quando è vicino a terra… Alle 9.30, al terzo tentativo, Cristina alla fine decolla. Buono il volo in cui dimostra di non aver paura a tirare i comandi (leggi: li tira fin troppo!). Atterraggio un po’ lungo causa qualche bolla di termica che inizia a staccare dal nostro riarso atterraggio. Per evitarle un tuffo nel fosso asciutto la faccio stallare un pochino alta.
I primi a decollare, già tornati su, sono belli che pronti così, senza por tempo in mezzo, diamo il via al secondo round. Tengo giù solo Cristina che si troverebbe a decollare dopo le 11, non una bella cosa per un terzo volo… Alessandro S è invece al quinto, è ora di un breve ripasso delle manovre: tutto ok. Dopo di lui decolla Efrem che invece prova il pilotaggio con le posteriori oltre a qualche altro wing over. Matteo ripassa pure lui e così ha modo di andare un po’ a zonzo per conto suo. Domenico stavolta è dotato pure di auricolare (nel caso fosse un problema di volume) ma “il buco” si ripresenta… Buoni decollo e atterraggio, ma di fare manovre in volo manco per sogno… riproveremo c’è ancora un sacco di tempo… Stefano e Alessandro C si comportano bene, eseguendo tutto il programma previsto. A Giovanni invece è rimasto l’imprinting di ieri “tira poco” perché sudo sette camicie per fargli fare un 360°. Mi hanno detto che in decollo, dove non era rimasto quasi nessuno, il “pubblico” si è affollato attorno alla radio per seguire la cronaca delle sue gesta… Con queste premesse sperare che gli venissero le orecchie era pura utopia, e infatti non ha neppure increspato il bordo d’attacco. Le uniche virate un po’ decise sono state le ultime due così, oltre a rischiare un travaso di bile, mi sono pure venuti i capelli dritti… Alla fine è andato ovviamente tutto bene però l’ho preso da parte e tra una bastonata e un tocchetto (piccolo) di carota gli ho rispiegato da capo quanto e come può tirare i freni. Fiorenzo ha fatto invece tutto per bene mentre Giulio, alla prospettiva di un volo un po’ “sheckerato” (erano ormai le 10 passate da un pezzo) ha preferito recuperarsi la macchina.
Il caldo infernale, e soprattutto l’assenza di allievi relamente bisognosi, mi ha fatto optare per la soppressione del campetto pomeridiano, così ci siamo ritrovati alle 17 in atterraggio per i voli serali. C’era anche Stefano T che, trovandosi a “passare di là” ha pensato bene di fermarsi e chiedere se per caso mi avanzava una vela… Teoricamente non ce l’avevo ma Giovanni non si è presentato, così gli ho passato la sua. Inutile dire che 50 secondi dopo che erano partiti per salire il nostro è arrivato dicendo “e io?”… Gli ho detto di aspettare: dopo il primo volo gli ridavo “la sua” vela e saliva per il secondo giro. Purtroppo però in decollo (e pure in atterraggio per la veirtà) c’era un vento da ovest piuttosto sostenuto, così i ragazzi hanno dovuto attendere a lungo prima di poter partire. Visto che la cosa si faceva lunga Aldo ha gentilmente messo a disposizione la sua vela e così Giovanni è andato su subito. L’attesa è stata davvero lunga e infatti il primo decollo, quello di Stefano T, è stato solo alle 19. Si era messo la radio dentro per la maglietta, all’altezza dello stomaco. Non so se contava di sentirne le vibrazioni, ma mi sono dovuto limitare a guidarlo in atterraggio, manovre nisba! Lo hanno seguito Alessandro S e Fiorenzo che hanno fatto un volo solitario, con assistenza solo in finale. Dopo di loro un altra prima: Luca, dopo la delusione di domenica scorsa finalmente stacca i piedi da terra. Volo senza guai. Una volta giù in compenso aggroviglia in modo incredibile i cordini al punto che Tiziano gli dà gentilmente una mano e nonostante questo ci mettono almeno un quarto d’ora a venirne a capo. Tocca quindi a Matteo. In finale gli dico che lo lascerò stallare da solo ma lui non afferra e aspetta il mio “frena tutto!” che non arriva… A un metro da terra, vedendosi veloce, decide in proprio: un po’ basso ma discreto.
Efrem, che vola una vela un po’ grande, imposta gli otto a rovescio. Lo correggo e, tanto per venirgli un po’ incontro, chiedo a Caterina, che lo precede, di fare un po’ di orecchie per lasciargli spazio. Giovanni dimostra di aver capito il concetto: le virate ora gli vengono discrete, i wing over almeno si vedono e, miracolo, gli riescono pure le orecchie. Al primo tentativo per la verità le molla prima di subito. Gliele faccio rifare e tenere per un po’ e stranamente mi ascolta… L’avvicinamento è un lungo giro campo inseguendo il vento che gira e sfuggendo al traffico che lo insegue! Gli specifico più volte che quello NON è un avvicinamento standard, vedremo la prossima volta se mi ha ascoltato :-))
Cristina ha di nuovo la vela di ieri e parte al primo colpo! Buono il volo, in atterraggio inizia a frenare prima che glielo dica e così la pendolata finale gli viene male e atterra un po’ veloce, di nuovo col sedere. La tranquillizzo: per atterrare in piedi le ragazze ci mettono sempre un pacco di tempo… Giulio finalmente si dimostra pimpante e si fa un bel voletto, con tutte le manovre al loro posto. Stefano invece rinuncia perché la sera ha un impegno e deve recuperare l’auto di Giovanni, con cui è venuto su. Certo che se quest’ultimo arrivava puntuale era meglio… La giornata finisce qui, ci rivediamo il 23, dopo il ponte di Ferragosto.
Dopo la pausa di ferragosto, che è proprio “volata” in tutti i sensi, rieccoci di ritorno, già con il bisogno di andare in vacanza di nuovo…
Sabato 23 solo voli, in campetto sono rimasti in pochi, così ne approfitto per un giro in bici. Ad ogni modo alle 17.30 ci troviamo giù e li mando al decollo ovest (o ci sono andati da soli, non ricordo benissimo). Alle 18.25, dopo aver aspettato che le condizioni diventassero quantomeno accettabili, decolla Matteo. Ormai hanno superato la prima fase e ora si tratta di acquisire un po’ di confidenza. Così li lascio volare da soli, tenendoli d’occhio solo per l’atterraggio. Nulla da segnalare. Segue Stefano T, che ha confermato la presenza con un’ora di anticipo ed è stato fortunato a trovare la vela. Dopo di lui Giulio che prova le orecchie. Un po’ di difficoltà all’inizio ma poi riesce bene nell’impresa. Purtroppo lui e Stefano arrivano giù un po’ troppo vicini ed è davvero difficile guidarli simultaneamente evitando che uno segua i comandi dell’altro e che si avvicinino troppo tra loro. Mentre sono impegnato Cristina ed Efrem ciccano un decollo a testa. Solo dopo un po’ finalmente parte Efrem, seguito a ruota da Michele. Il primo lo lascio da solo ma anche stavolta inizia gli otto a rovescio e lo devo correggere. Michele invece prova il pilotaggio con le bretelle posteriori con discreti risultati. Le orecchie gli vengono un po’ meno bene ma siamo in anticipo sul programma. Finalmente, poco prima delle 19, parte la Cristina. Dovremmo fare le orecchie anche con lei ma non sono molto ottimista, le ragazze hanno sempre problemi con questa manovra… invece le vengono al primo colpo! Sono “colpito” anch’io e così le lascio il pomeriggio libero, pardon il resto del volo. Avvicinamento ok ma anche stavolta non ne vuol sapere di frenare e arriva di corsa, però IN PIEDI! Davvero straordinario. Alberto che segue è solo al terzo volo ma fa quasi tutto l’avvicinamento da solo, dopo avere provato il previsto pilotaggio con le bretelle. Alessandro C invece ha bisogno ancora di qualche consiglio ma migliora in fretta. Su Fiorenzo ancora nulla da segnalare, invece Domenico si siede appena partito ancora una volta affondando ben bene i freni, chissà che una volta o l’altra non gli riesca pure di fare un looping appena partito… Giovanni al contrario ha il fondo corsa dei freni all’altezza delle ascelle! In volo può anche andare bene ma quando si tratta di frenare in atterraggio gli rimangono sempre quei 30/40 km/h di avanzo…
Domenica mattina ritrovo abituale alle 7.30 con l’intezione di fare due voli. Ci sono: Efrem, Giovanni, Matteo, Domenico, Stefano F, Fiorenzo, Alberto, Giulio e Cristina. “In visita” ci sono pure Enrico e Giovanni (con moglie-fotografa al seguito) del corso precedente. Si sale al decollo sud. Il primo giro si svolge regolarmente: Efrem parte al primo colpo, Domenico non strapazza i freni, Alberto prova le orecchie, Giovanni usa i freni e così via… Solo Cristina ha ancora qualche problema e ci mette un po’ per partire, del resto la caviglia le fa ancora un po’ male e fatica a correre. In avvicinamento mi ascolta e va tutto bene, peccato solo che in finale decida per conto proprio di frenare quando è ancora troppo alta. Non posso che dirle di mollare: la vela pendola e la successiva frenata non riesce a rallentare più di tanto… un polverone! Comunque è un atterraggio “dei suoi”.
Avanza un sacco di tempo e così tornano su alla spicciolata. Il primo a partire per i secondo volo è Domenico, visto che ora i voli sono abbastanza comincio a lasciarli anche un po’ sul costone a cercare le prime termiche del mattino. Lui è fortunato, tanto che atterrerà dopo quasi 20 minuti, non male. Matteo che è partito dopo di lui atterra prima ma lo fa alla grande, in totale autonomia senza un fiato da parte del sottoscritto.
In sequenza volano anche tutti gli altri tranne Cristina. Non stanno su come Domenico ma non si può mica avere tutto subito, no?. Efrem stavolta imposta gli otto dritti e non solo: atterra in silenzio radio, che cambiamento! Pausa al Tilly’s in attesa della Federica che deve completare il campetto e poi saliamo. In principio su il vento dritto e il cielo coperto rendono l’atmosfera piacevole. Federica fa le sue prove mentre Stefano, Giovanni, Giulio e Matteo fanno invece esperimenti di stregoneria… Anche Cristina vorrebbe fare qualche corsa, ma zoppica a camminare e glielo vieto! Verso le 13 esce il sole, il caldo si fa opprimente e così alle 14 siamo a Campo Croce con le gambe sotto al tavolo… Nell’attesa del cibo Matteo e Giulio si sfidano pure a calcetto. Il risultato? Non lo so. Alle 17, come previsto, ci troviamo tutti giù in atterraggio, volerà anche Federica. Ci sono: Luca, Alessandro C, Fiorenzo, Matteo, Michele, Efrem, Giovanni, Cristina, Giulio e Stefano. Un bel gruppo, non c’è che dire.
Purtroppo su le condizioni sono forti e bisogna aspettare. Qualcuno suggerisce che forse a ovest la situazione è migliore. Li sconsiglio ma visto che hanno tempo fanno un salto a vedere. Come previsto di partire da lì non se ne parla e tornano al decollo sud. Alle 18.25 Luca è in volo. E’ il suo secondo “giro in giostra” percui proviamo il beccheggio e qualche inversione di rollio. Ok l’atterraggio. Segue Alessandro C che lascio da solo salvo la guida in atterraggio. Quindi è il turno di Federica che, dirà poi, ha avuto 2 minuti di panico appena decollata, della serie “che c…. ci faccio qui!”. A rallegrare la situazione la mia frase “Ora ti lascio in silenzio per un po’, così te lo godi”. E’ una frase abituale al primo volo ma non credo che a lei abbia fatto un bell’effetto. Dopo comunque, facendo le manovre e vedendo che poteva davvero guidare la tensione si è sciolta. Ottimo l’atterraggio. Fiorenzo, che seguiva, è atterrato a C perché mentre scendeva è stato raggiunto e superato da Matteo che invece ho fatto atterrare a 8 per tenerli lontani. Michele ha riprovato le orecchie, resto del volo ok. Efrem continua ad atterrare da solo, direi che è messo bene. Giovanni abbastanza bene anche se è senza un po’ “de briscolon” in atterraggio. Cristina, un po’ preoccupata, partte invece bene e atterra meglio del solito, considerando che la avevo detto di rimanere seduta… Anche Giulio e Stefano hanno problemi di vicinanza e Stefano fa quasi un otto intero con le orecchie per distaccare un po’ il compagno.
Federica, Luca e Matteo riescono a fare addirittura un altro volo. Federica è decisamente più rilassata e si diverte di più, specie quando facciamo le inversioni di rollio: certo che ci va giù pesante con i comandi! Luca prova il pilotaggio con le bretelle mentre Matteo lo lascio atterrare da solo: entra un po’ alto e finisce in fondo al campo, proprio sul suo solito terrapieno. I pantaloni impolverati e l’orgoglio ammaccato sono gli unici danni. Sosta di relax al Tilly’s, pizzetta e a casa!
Purtroppo il mese di agosto non si è chiuso bene, sia perché hanno fatto solo un paio di voli, sia soprattutto perché Giulio si è fatto male atterrando. Ma andiamo con ordine. Sabato mattina all’appuntamento sono in 7: Alberto, Matteo, Luca, Domenico, Fiorenzo, Efrem e appunto Giulio che per l’occasione è pure accompagnato dalla moglie, Maria. Si sale al decollo sud e il primo a partire, verso le 8.20 è Domenico. Con la maggior parte di loro siamo ai voli di “ambientamento”, fatte le manovre ora devono prendere un po’ di confidenza volando senza troppi interventi da parte mia, eccetto l’atterraggio. Seguono quindi velocemente anche Matteo, Giulio, Filippo che sta provando la vela nuova di Giulio. Atterraggi a otto con assistenza moderata o nulla. Quando tocca a Giulio mi chiede a gran voce (letteralmente) di fare l’avvicinamento a C di cui abbiamo parlato giusto la sera prima a teoria. Lo accontento ma fa i 360 un po’ troppo vicino al campo, non c’è molta quota per farlo allontanare e così iniziamo il sottovento un po’ bassi. La virata base avviene regolarmente e in pratica ne fa una di 180 ° data la quota. Al momento del contatto è ancora un po’ veloce per la virata ma la cosa non è eccessiva, ne fanno di mooolto peggio. Il vero guaio è che, invece di atterrare facendo un paio di passi, arriva a piè pari strisciando sul terreno. Forse prende una buchetta, forse una zolla, fatto sta che il piede destro si pianta e crack! Sento il rumore ma sul momento non ci credo spero che sia qualcos’altro, è stato un atterraggio solo leggermente pesante… Invece Giulio alza il braccio e afferma candidamente: “mi sono rotto!” Per tutto il tempo che ci è voluto perché arrivasse l’ambulanza e lo sistemassero non si è mai lamentato. Alla fine la diagnosi sarà frattura di tibia e perone. Sono ovviamente preoccupato per lui e quasi mi dimentico di Luca che, ignaro, sa solo che non stiamo facendo le manovre previste per i suo quarto volo… Lo faccio atterrare mentre chiamo in decollo per fermare le partenze. In volo c’è già anche Efrem. Giulio è proprio in mezzo al campo, vicino al bersaglio: proprio oggi dovevano diventare tutti così precisi? Li invito ad andare un po’ lunghi o di lato e invece tutti atterrano lì intorno, ma guarda te…
Mentre Efrem sta facendo il fiocco vedo uscire la vela di Fiorenzo. … … … Chi legge da un po’ questi resoconti sa già cosa è volato per l’etere, sorvoliamo…
Alle 9.15, dopo che l’ambulanza ha portato in ospedale lo sfortunatissimo Giulio (che ha visto volare la “sua” vela e ora dovrà aspettare un po’ per farci un giro) faccio partire anche Alberto che aveva atteso fino a quel momento. Ovviamente il secondo volo salta e accompagno Maria (che ha filmato tutto) in ospedale. La giornata, che era pure il compleanno di Fiorenzo, finisce così.
Malgrado tutto domenica mattina in 7 sono di nuovo lì: Matteo, Domenico, Cristina che ha la vela nuova, Efrem, Alessandro S, Fiorenzo e Stefano F. Il vento è moderato da est quindi si cambia decollo. Mentre i primi partono arrivano in atterraggio due ritardatari: Michele e Giovanni. Li mando su. I volo sono regolari dopo Matteo, che fa gli otto normalmente sulla strada, il vento rinforza ancora leggermente così gli altri fanno il “granchio” sulla vigna a ovest del campo. Cristina che come dicevo ha la vela nuova, stavolta ascolta perfettamente quello che le dico (continuavo a ripeterle “ascolta quello che ti dico”, vorrei vedere…). Atterraggio perfettamente ferma, seduta ma ferma con la vela che le casca in testa (date un occhio alla foto). Per gli altri nulla da segnalare se non che Stefano forse non era in giornata perché ha abortito due decolli e poi, in atterraggio, ha quasi preso la vigna entrando davvero basso…
Il vento purtroppo però sta ancora rinforzando e ora che tornano su diventerà probabilmente troppo, così andiamo al Tilly’s a fare colazione e vedere n VHS in attesa delle 10.30 per la teoria.
A metà lezione, verso le 11.30, sentiamo il tuono che brontola. Ma come, un’ora fa c’era il sole… Do un’occhiata fuori e la montagna è coperta da una nube nera. Azz… che velocità! La cosa peggiore però è che ci sono almeno 10 vele in aria e il più alto, a circa 800 m è Fabio “Falchetto” del corso precedente. La situazione non è bella. Interrompo la lezione per vedere se riesco a beccarlo per radio e dargli qualche dritta: in pianura il cielo è ancora sgombro basterebbe andare di là. In radio non mi sente ma in qualche maniera viene giù. Ad un certo punto l’ascendenza lo molla, segno che sta per piovere e che poi arriverà il vento, è una gara di velocità: arriverà per terra prima che rinforzi troppo? E’ a 50 m quando inizia a piovere, goccioloni grossi così. L’aria è ancora calma, piatta. Lo vedo sparire dietro il condominio mentre vedo l’ala che si deforma mentre lui tira i freni per toccare terra. Due minuti dopo si scatena un nubifragio violentissimo…
Rientriamo, i ragazzi sono basiti dalla velocità e dalla forza della natura: “vedete di non scherzare con i temporali” gli dico, poi mi ricordo che ho lasciato i finestrini aperti…
Dopo teoria mangiamo una pastasciutta. Il campetto “normale” è saltato ma sfruttando il vento rimasto dopo il temporale andiamo in atterraggio delta per un po’ di gonfiaggi alla francese, devo dire con buoni (stavo per scrivere ottimi ma mi pareva eccessivo) risultati. Giovanni si aggrega ma non tira neppure fuori la vela, facendo invece un po’ di jogging. Dice che si deve allenare nella corsa…
Verso le 18 il cielo è tornato limpido ma quello che più conta il vento è caduto. Vediamo un paio di ali in volo e tanto basta per organizzare le auto e salire. Il vento però non è adatto agli allievi e dopo un tentativo da parte di Efrem “Caramella” non coronato da successo i ragazzi riprendono le auto e scendono con quelle. Peccato.
Settembre-ottobre
Caspita, siamo già al terzo mese di corso! Come vola il tempo
Anche in questo week end i nostri eroi si sono scatenati: mi ero lamentato con loro che non avevo mai nulla da scrivere e si sono dati da fare… fortuna che questo fine settimana erano in pochi!
Sabato mattina, al solito appuntamento delle 7.30 ci sono Matteo, Domenico, Luca, Alebrto ed Efrem. Primo volo regolare, ormai hanno un po’ di voli e si vede che sono più sciolti. Solo Luca ha ancora bisogno di un’assistenza più assidua, però credo che la prossima volta farà da solo: l’ultima virata dell’otto gliel’ho detta rovescia, fortuna che ha esitato ad ascoltarmi: solo quando ho insistito e lui stava per obbedire mi sono accorto dell’errore e ho corretto il comando. C’era ancora spazio, ma non molto…
Sono appena le 9 quando ripartono per salire. Matteo inizia a specializzarsi nell’avvicinamento a C, Alberto insiste nell’entrare in atterraggio piuttosto basso ma stavolta Domenico lo batte atterrando appena 10 m dentro al campo: forse era perché stava provando una vela nuova. Efrem è l’unico che non sgarra un colpo e anche stavolta l’otto è ok.
Sono in pochi e abbiamo finito così presto che sfruttiamo la navetta e tornano su per tentare il 3° giro: la giornata è nuvolosa e il sole coperto non ha ancora iniziato a scaldare. Alberto deve andare ma gli altri non si fanno pregare. Mentre salgono il cielo si apre e temo che inizino le termiche. Tanto hanno le auto su… Poi le nubi hanno il sopravvento e iniziano i decolli: sono le 11 circa. Efrem e Matteo atterrano da soli, il primo a otto, il secondo a C. Aiuto Luca a fare il primo C della carriera. Domenico decolla con un piccolo nodo al freno destro. Lo faccio uscire. Vedo che non è nulla di grave: la vela si increspa appena. Però è una buona occasione “didattica” così gli spiego come fare per provare a liberare le funi. Dieci secondi scarsi e l’ala torna perfettamente a posto. Il resto del volo è tranquillo e regolare.
Saliamo con Elena in campetto. Temo di avere ancora molto lavoro con lei e invece durante la settimana ci deve essere stata una metamorfosi! Gonfiaggio ok, controllo buono, solo corsa finale da migliorare è molto più di quanto mi aspettassi oggi. Come al solito al pomeriggio lezioni sospese.
Domenica mattina, solita ora. Anche oggi sono in pochi: Matteo, Stefano f, Alberto, Giovanni, Fiorenzo ed Efrem. Primo volo regolare come al solito. Matteo ancora a C, Stefano, Giovanni e Fiorenzo a 8 hanno bisogno di essere chiamati dentro perché si stavano prendendo bassi. Alberto da solo, Efrem prova il C.
Secondo giro: Giovanni sbaglia una partenza con la vela che lo sorpassa. Alberto (che ha il vario) e Stefano F trovano qualcosa da girare vicino al decollo e alla fine faranno quasi 20 minuti di volo. Atterrano strafelici!
Regolari gli altri. Da ultimo parte Efrem. L’aria è un po’ mossa, ma non particolarmente. Mentre seguo qualcuno che lo precede uno dei ragazzi mi dice che lo ha visto prendere una chiusura. Guardo su ma ormai la vela è aperta, ovviamente. Lo tranquillizzo e lo faccio allontanare dal costone. Vedo che è diventato molto accorto nell’usare i freni, ma non sospetto neppure lontanamente quanto sta per succedere. Come il volo precedente impostiamo l’avvicinamento a C nell’angolo sud ovest del campo. Sta facendo i 360 a destra: gli avevo detto a sinistra ma fa lo stesso (ora capisco che quell’errore doveva mettermi in guardia, ma capita spesso che sbaglino una virata). Siamo allineati al sottovento ma è ancora molto alto, così gli dico di fare un altro giro. Inspiegabilmente inizia la virata ma dopo i primi 180° la allarga terribilmente: passa da un raggio di 50 a uno di 200 m! La quota era tanta, ma non così tanta. Vedo che si allinea 3 campi più a ovest, è a circa 10 m e ha il vento in coda, leggero. Non mi fido a fargli fare un 180° per atterrare contro vento perché da dove mi trovo non so esattamente dove sia e se c’è spazio. Sto quindi per avvisarlo che dovrà stallare in anticipo a fondo e correre quando… la vela si ferma su un albero! Rimango un attimo interdetto… ma come… si era allineato… non aveva visto l’abero…? ci sono prati enormi tutto attorno…
Mentre mi avvio alla macchina per raggiungerlo lo chiamo per radio e lui risponde che è tutto ok: vorrei vedere, è tra i rami di un albero e il primo oggetto contundente è ad almeno 4 metri da lui! Gli dico di stare fermo per evitare di cadere di sotto ma è inutile. Quando arrivo ha già buttato giù l’imbrago e si sta dando da fare per liberare la vela. “non ti preoccupare, sono nato sugli alberi!” mi dice… Mi assicuro che sia ferito profondamente solo nell’orgoglio (è una cosa che aiuta a migliorare) e poi scatto qualche foto prima di dargli una mano, assieme a Fiorenzo e Devis. Il lavoro è lungo e complicato ma dopo quasi 2 ore la vela è a terra, insieme con buona parte dell’albero… Dobbiamo ringraziare un vicino che ci ha fornito scala, cesoia con prolunga e seghetto, altrimenti dovevamo chiamare i pompieri!
Sono quasi le 12 quando finiamo. La lezione di teoria salta alla prossima domenica perché stanno per chiudere la strada e noi dobbiamo andare in campetto. Insieme ad Elena ci sono Stefano, Matteo e il redivivo Gabriel che è tornato al corso dopo 3 mesi abbondanti di pausa. Oggi purtroppo il vento fa schifo! Per la maggior parte del tempo è storto e quando è dritto è troppo forte. Con pazienza riescono a fare qualche corsa ma non certamente quella “rifinitura” di cui aveva bisogno Elena, né il “ripasso” utile a Gabriel. Sono le 14.30 quando abbandoniamo ogni velleità, ripieghiamo e andiamo a mangiare un boccone a Baita Camol, dove poco dopo ci raggiunge anche Fiorenzo con Devis e Fabrizio.
Alle 17 l’appuntamento è ai Cucati per il primo volo nella zona nuova: a Borso comincia a esserci traffico al pomeriggio.
Sono in sette stasera: Stefano T e F, Efrem, Matteo, Luca, Fiorenzo e Giovanni. Il volo è tranquillo: i primi trovano ancora qualcosa per galleggiare, gli ultimi fanno fatica a partire perché il vento è caduto.
Provano un secondo giro ma il vento è proprio girato. Solo Devis e Fabrizio con una corsa fuori dal comune e partendo da molto in alto riescono a farsi una seconda planata, ma loro hanno già l’attestato…
Il secondo week end del mese prevedeva la gita a Revine, ma solo per la domenica pomeriggio. Sabato quindi ritrovo al solito posto però alle 8: ho deciso di essere buono e lasciargli mezz’ora in più di sonno. Metà sono arrivati in ritardo!!!! Complice la riapertura delle scuole e il fatto che mezz’ora dopo c’è molta più gente sveglia!
Vabbe’ ad ogni modo i primi, quelli puntuali, alle 8.30 iniziano i decolli. Partono nell’ordine: Domenico, AleS, AleC, Alberto che però sbaglia il decollo, Matteo, Efrem, nuovamente Alberto che stavolta parte, Stefano F che ha la vela nuova e Cristina. Nulla di particolare da segnalare, condizioni meteo buone, Domenico e Matteo atterrano da soli, AleS lo guido per vedere di ridurre le pendolate in finale, AleC fa un po’ di ripasso dopo la lunga pausa. Stefano F, Alberto e Cristina provano il C.
Ovviamente tornano su, appena un’auto è completa si sale… Prima delle 10 sono di nuovo per aria. Sarà che il primo volo è quello di apertura e stimola la concentrazione, ma il secondo va un po’ meno bene… AleS ricomincia a dondolare in atterraggio. Stefano F parte con un nodo alla semiala sinistra che si porterà fino in atterraggio, pur senza problemi particolari. Cristina fa una viratona in finale che la porta a sfiorare gli argini del fossato prima che la vela riprenda quota e la depositi dolcemente (di culo) per terra. Meglio gli altri, con Alberto che sfiora i 15 minuti di volo grazie a un apio di termichette. Già ottimo AleC dopo il ripasso: atterra praticamente da solo.
Si sale in campetto. Oltre ad Elena, che è precettata, si aggregano Cristina, Domenico, Stefano F e Matteo part time. Il vento è molto migliore della scorsa settimana ma ancora Elena stenta ad acquisire quegli automatismi indispensabili per passare ai voli. Manca pochissimo ma manca… Finiamo verso le 14.30, anche perché Michele, che è venuto per conto suo a fare qualche gonfiaggio, mette male un piede e si procura una storta. Cristina si ricorda di essere anche una brava dottoressa, oltre che una promettente (!!!!!) pilota e nel giro di pochi minuti il nostro è sistemato. ER gli fa un baffo alla nostra Cris.
Dopo il solito debriefing a tavola saluto la combriccola e vado a lavorare…
Domenica mattina sono più puntuali (tranne AleC che ha rotto la macchina mentre veniva in atterraggio ed ha avuto altro a cui pensare quel giorno) ma non decollano prima delle 8.50. La giornata è inizialmente coperta ma in brevissimo tempo le nubi scompaiono e iniziano le prime bolle di termica. Matteo, Domenico, Cristina e AleS che sono i primi a partire non trovano quasi nulla ma Stefano F ed Efrem che decollano subito dopo fanno 20 minuti ciascuno, non male per essere alle 9 del mattino! Fiorenzo si limita a 14 minuti mentre di Giovanni non ho preso il tempo, mi spiace. In compenso lui entra nella cronaca grazie al suo perfetto atterraggio “a fil di vigna”, è entrato un po’ bassino e soprattutto non ha mantenuto bene la direzione.
Il secondo giro promette qualche botta, ma ormai hanno parecchi voli e sono in grado di affrontare queste condizioni. “Stranamente” stanno su meno del primo volo, evidentemente la turbolenza (per modo di dire) non gli garba. In compenso gli atterraggi gli vengono benone, e quasi tutti arrivano da soli. Guido solo Cristina (dice che se non la comando lei non fa!) e Fiorenzo che pensa di avere un aliante sulla testa, e rischia di travolgere un ciclista sulla strada tanto è entrato basso (il ciclista non c’era mica, è solo per dare l’idea). Giovanni, che era rimasto per ultimo, rinuncia al volo perché non sa molto bene e preferisce conservarsi per la sera.
Facciamo teoria e poi tutti in macchina, destinazione Revine Lago.
Arriviamo verso le due e un quarto e, manco a dirlo, ci fiondiamo sullo stand gastronomico! La giornata, mi dicono i locali, è appena iniziata, finoa poco prima c’era vento forte e turbolenza. L’organizzazione ha predisposto due navette e, visto che c’è poca ressa, ne approfitto per infilarci i ragazzi in modo che siano già in decollo quando sarà buona. Mentre distribuisco il materiale mi accorgo che ho portato una vela in meno: la MIA!!!!! Ma porc… Avrei il biposto ma mi girano talmente che è meglio non porti nessuno per aria! Rimango giù.
In vetta le condizioni sono decisamente toste per i ragazzi e non gli rimane che attendere. Si adeguano e si lustrano gli occhi con i decolli, i voli e i top di Walter Holzmuller, test pilot NOVA. Peccato solo che hanno scordato gli abiti pesanti. Su tira una bella arietta e ci saranno 15 gradi scarsi: Luca è in maniche corte!
Verso le 16.30 Domenico decide di scendere in auto perché ha moglie e figlio in atterraggio e teme si annoino. Purtroppo per lui non mi avvisa via radio, altrimenti gli avrei detto che, ora che hanno gonfiato la mongolfiera, non c’è certo bisogno che lui scenda di corsa. Invece me lo ritrovo davanti proprio mentre sto dicendo ai ragazzi di cominciare a prepararsi…
Dopo una lunga attesa infatti, vedendo che a parte il vento sostenuto in decollo, fuori stanno su bene e soprattutto lisci lisci, finalmente Matteo rompe gli indugi, si prepara e decolla, sono le 17.20. Il cielo è affollato per cui non ho nessuna intenzione di lasciarlo girare a costone. Il volo è nuovo, come gli altri si dovrà accontentare del panorama diverso e di quello che offrirà la piana: faranno tutti voli di almeno 15 minuti.
Dopo Matteo parte Fiorenzo che approfitta della conformazione del decollo per fare la sua prima partenza fronte all’ala (suscitando le ire di Cris che gli grida “Dovevo essere io la prima, lo ha detto il capo!!!”). Ormai però è andato. Proprio Cristina lo segue dopo poco (li tengo un po’ distanziati perché con le altre vele in aria tempo di perderli).
Successivamente partono Stefano T, Luca, Stefano F e Giovanni.
Il vento in atterraggio inizialmente fa le bizze, poi di dispone abbastanza costante e moderatamente sostenuto da sud ovest. L’avvicinamento lo fanno sopra il parcheggio, ovviamente guidati. Alcuni atterrano giusti, altri un po’ corti. L’unica che ha qualche problema, guarda caso, è la “promettente” Cristina. Mentre era sul campo l’ho invitata a fare dei wing over, tanto per passare il tempo. Li ha impostati, ma con poca convinzione. Quando poi ha iniziato gli otto faceva le virate troppo larghe e le avevo suggerito di farle un po’ più decise. Bene. Ha deciso di ascoltare tutte le direttive in un colpo solo, in finale. Dopo l’allineamento le ho detto “un po’ a sinistra” e lei giù con il comando di botto. Il resto è venuto da sé: la vela si è inclinata e ha preso velocità, lei si è accorta di aver fatto una cazzata, ha mollato i freni ma poi ha visto che stava puntando dritto su un tavolo di gente intenta a mangiare un panino in pace. Allora ha invertito la direzione, tirando il destro. Un tempismo del genere, quando fa i wing over apposta, non l’ha mai avuto. Ha dato il colpo proprio nel momento ideale per amplificare la pendolata dall’altra parte. A questo punto però la quota era finita e alla terza oscillazione ha battuto per terra un po’ con i piedi e tanto col sedere. Ha affondato anche i freni ma la velocità era troppo elevata per sperare in un recupero come quello della mattina precedente. Il terreno soffice ha evitato guai e dal pubblico si è levato un OOOHH. (credo di disapprovazione, visto chequando uno atterrava bene di solito appaludivano).
Sono ormai le 18.20 quando decolla anche Federica, che è al suo terzo volo ed è l’ultima rimasta. Le dico di uscire dritta sull’atterraggio e poi controllo gli atterraggi degli altri.
Quando la cerco di nuovo vedo che è a costone, ancora alla quota decollo. Ma come? Al terzo volo? Senza vario? E al primo volo aveva pure avuto “10 minuti di panico”? Dirà poi che sentiva che “stava su” ed è rimasta lì. Buon per lei. Va un po’ a zonzo e non vuole scendere. Alla fine (la curiosità è donna!) si allontana un po’ troppo verso est per vedere meglio i laghi e cosa c’è più in là: per tornare perde parecchia quota e scende sotto lo strato di restituzione che la reggeva. Abbiamo tutto il tempo per le manovre del terzo volo. Buono l’atterraggio, malgrado il vento stia cominciando a calare. Tocca terra dopo 22 minuti di volo, un vero record se si considera che era appunto solo al suo terzo “giro”. Un buon modo per finire il week end.
Quello del 20 e 21 settembre è stato davvero un week end pieno, i ragazzi sono arrivati a fare fino a 8 voli in due giorni. Un record. Federica, venendo solo domenica, ha più che raddoppiato i suoi voli mentre Matteo ha aggirato la boa dei 30! Pensare che mancano ancora quasi due mesi all’esame…
Solo Cristina non ha sfruttato appieno il fine settimana: domenica lavorava e sabato ha passato la mattina a disalberare la sua vela!!! Ma andiamo con ordine.
Sabato ci troviamo alle 8. Ci sono: AleC, Matteo, Domenico, Efrem, AleS, Alberto e appunto Cristina. Decollo sud, come al solito. C’è qualche problema con le radio (me le sono dimenticate a casa! così dobbiamo andare in prestito per il primo giro). La cosa comunque non è rilevante visto che ormai siamo a un punto in cui me ne rimango per lo più zitto. I decolli avvengono regolarmente finché tocca a Cristina. La vela sale un po’ storta e così deve fermarsi. Purtroppo il pendio ripido non glielo consente in tempi brevi e così finisce per posare la vela sugli alberi. Sfiga vuole che una di quelle piante sia già stata “visitata” da altri piloti e quello che ne rimane sono in buona parte mozziconi di ramo acuminati. La vela, finendoci sopra, ne ricava due begli strappi e costringe i nostri a oltre un’ora di lavoro per tirarla giù, complice anche le disagevole posizione. Per gli altri nulla da segnalare al primo round, eccetto un “fuoricampo parziale” per Matteo che ha posteggiato la vela al di là della rete del cantiere. Quando tornano su per il secondo portano una “vela di ricambio” a Cristina che così ha modo di farsi un giro. Regolari anche i voli del secondo turno. C’è un po’ di termica e qualcuno prova a stare su ma non c’è granché, in breve sono giù e hanno la possibilità di fare pure il terzo volo, ad eccezione di Alberto che deve scappare e Cristina che si accontenta di aver ri-volato dopo il crash. Le piante cominciano a diventare parecchie, che sia l’aria degli oscar 2003 di dicembre?
Niente campetto perché non c’è nessuno che DEVE farlo.
Domenica mattina ancora alle 8. Ci sono tutti eccetto Stefano T e Cristina. Efrem si presenta con una videocamera sul casco. Ha impiegato almeno due rotoli di nastro per fissarla e il tutto deve pesare almeno un paio di chili. Spero non voglia filmare la soggettiva di una nuova infrascata… Anche stamane Federica, Matteo, Domenico e Luca riescono a fare 3 giri. Pochi gli appunti sulla mattinata. Federica prova e riprova le orecchie ma non le riescono perché non ha i guanti e il cordino le taglia le dita. Efrem prova a fare centro, esagera un po’ con i freni e lo sommergo di rimproveri. Stefano F, dopo il nodo della settimana scorsa, inaugura i voli odierni partendo con una bretella arrotolata. Controllare meglio no? Fiorenzo ha la vela nuova che gli è valsa il soprannome di “uomo tigre”: vela gialla e nera, imbrago giallo e nero, capelli gialli e neri… A proposito, anche Matteo si è conquistato il nome di battaglia “L’apripista”, parte sempre per primo! Tornando a Fiorenzo c’è da dire che forse la vela non gli sta troppo simpatica: dà di quegli strattoni ai comandi! Forse deve solo prenderci la mano, certo che gli otto del primo giro potevano competere in una gara di acrobazia…
Su tre voli Domenico ne fa uno lungo, uno cortissimo e infine uno giusto.
Al terzo giro inizio a lasciare un po’ sola anche Federica. Lei si arrangia bene anche se fa l’entrata in campo piuttosto bassa. Giovanni, che era salito anche lui per il terzo giro, dopo un tentativo abortito preferisce portare giù la macchina perché è un po’ stanco.
Finiti i voli andiamo a fare teoria (Aerodinamica 2, un bel mattone). Poi, prima di spostarci a Rubbio per i voli serali, ci facciamo la solita pasta all’arrabbiata al Tilly’s.
Alle 16 meno qualcosa, dopo una mezz’ora di relax, i ragazzi sono già in auto, pronti per salire. Si è aggiunto Stefano T, mentre Alberto è a casa da un pezzo e ALeC, di ritorno da Asiago, ci aspetta su. Il primo volo, o meglio il primo atterraggio, è un po’ tecnico a causa del vento poco costante. Matteo inizia gli otto nel posto sbagliato, lo correggo, sembra che abbia capito e poi, alla fine, fa un bel 360° sopra le piante in fondo al campo, che quasi ci atterra dentro. Stefano F, che lo segue, allarga troppo la virata di entrata, oltrepassa la fila di alberi che delimita l’atterraggio a nord e deve rimanerci dietro, è alto per atterrare, per fortuna alla fine le piante terminano e c’è un varco per tornare sull’atterraggio. Ci si infila e atterra proprio sul bordo del prato, vicino ad un recinto. Gli altri vanno molto meglio, ma tutti hanno bisogno di aiuto e atterrano con la consapevolezza che hanno ancora della strada da fare prima di diventare del tutto autonomi.
Il secondo giro va decisamente meglio, direi quasi perfetto. Atterrano quasi tutti da soli (chi gusto, chi lungo e chi corto) e io mi limito a guidare gli ultimi che, per la rotazione del vento, devono fare un avvicinamento nuovo. Finiamo verso le 19 e andiamo a farci una birra alla pizzeria All’Alpino dove la signora, al momento del conto, mi fa “Siete voi quelli del parapendio?”
“Sì” rispondo, aspettandomi una qualche sorta di ramanzina
“Ho una cosa che dovrebbe essere vostra”, mi dice lei “E’ rimasta qui tempo fa”
Io guardo perplesso gli altri, chi può esserci dimenticato cosa? e poi senza accorgersene… mah “Ci fa vedere?” chiedo. Dopo un minuto torna… con due radio complete di custodia e auricolare!!!!! Evidentemente rimaste qui negli ultimi giorni del corso precedente. Le radio effettivamente non le avevo più trovate, ma pensavo fossero state abbandonate in atterraggio e che qualcuno le avesse “trovate”. Invece erano rimaste qui da giugno. Proprio un bella sorpresa e un magnifico modo per finire la serata.
Aggiornamento 29 ottobre. Sì, avete letto bene: tra il corso istruttori, le mie ferie e il brutto tempo, il primo week end volato dopo il 21 settembre è stato l’ultimo di ottobre.
Sabato 25 ci troviamo a Semonzo. Prima sorpresa: in atterraggio c’è una gru nuova e il parcheggio principale è ingombro di camion e scavatori. Andiamo bene! Visto che ormai è un mese che non volano preferisco andare sul sicuro e ci trasferiamo all’atterraggio delta. Lì almeno c’è solo una gru! Alle 9 (ci siamo trovati alle 8 ma in decollo c’era da fare la fila per partire e le acrobazie per rimanere in piedi nel fango) parte Matteo “l’apripista”, subito seguito da Domenico. C’è un po’ di ruggine in giro e infatti Matteo non riesce a fare le orecchie. Al secondo volo, riprovandoci, si accorgerà che prima tirava il cordino sbagliato… Comunque la situazione è meno compromessa di quanto temessi. Uno dopo l’altro partono: Luca (che si ferma per strada a girare una discendenza e si becca un po’ di carne), Alberto che fa perfettamente tutte le manovre previste. Ale S che va benone, Ale C che ha mal di schiena ed è quindi un po’ impacciato ma è ok. Atterrano tutti da soli e piuttosto bene. Efrem che segue si prende invece un po’ basso, guarda caso proprio sopra la mia macchina… Malgrado il tentativo la manca, eh, la mira non è più quella di un tempo… Stefano è l’unico a fare l’avvicinamento a C e lo devo un po’ aiutare per il finale perché c’è un po’ di vento.
Ovviamente tornano su per un altro giro, tranne Ale C che preferisce sospendere e aspettare giù. Poco dopo le 10 Matteo, Luca, Alberto e Domenico sono di nuovo per aria. Per gli altri bisogna aspettare un po’ di più per via del traffico in decollo. Il gelo si è allentato e di cosenguenza ora il fango impera. L’area “decollabile” è perciò molto ridotta. Poi finalmente escono anche Ale S, Stefano e Efrem (quest’ultimo dopo un mancato decollo con cespuglio incorporato, doveva inaugurare in qualche modo la vela nuova!!). L’ora è tarda, sono passate le 11 e appena decollati prendono qualche bella sventola. Ad ogni modo in meno di 20 minuti sono giù, segno che non gli è piaciuta molto questa termica. Il tempo di fare i recuperi e bere qualcosa al Tilly’s e si va a pranzo.
Al pomeriggio ci spostiamo a Rubbio perché la folla è aumentata. Alle 15.30 Matteo decolla da Bielli. Seguono come al solito Luca e Domenico, che sembrano temere un terremoto da un momento all’altro visto che partono sempre per primi. Dopo di loro ecco Efrem, Stefano e Alberto. Sono le 16 quando il vento gira e costringe gli altri a cambiare decollo. Meno di venti minuti per spostarsi e sono in volo anche i due Alessandri e Fiorenzo. C’è ancora un po’ di luce così i più assatanati sono tornati su per un ultimo volo. Efrem, Alberto (che è partito nonostante un mega frontale in gonfiaggio), Matteo, Ale S e Fiorenzo devono ringraziare Aldo che li ha aspettati in decollo e gli ha pure recuperato un’auto. Sosta in enoteca con gli ultimi che hanno resistito e poi a nanna (o quasi).
Domenica mattina ero preoccupato: cambiava l’ora e temevo che qualcuno arrivasse all’alba. Invece solo Giovanni è arrivato con un po’ di anticipo (non mi ha voluto dire quanto di preciso…). Ad ogni modo alle 8 c’erano: Domenico, Matteo, Ale S, Stefano e Giovanni appunto. Fiorenzo è riuscito ad arrivare in ritardo malgrado un’ora di sonno in più, ma peggio di lui ha fatto Efrem che si è proprio preso a letto e l’abbiamo rivisto al pomeriggio. Il cantiere con le ruspe era stato sbaraccato (nella notte?) e così siamo rimasti all’atterraggio para. Quelli che avevano volato il giorno prima sono andati bene, atterrando tutti da soli. Giovanni invece mi ha fatto penare non poco. Nulla di grave (a parte un frontale con decollo abortito) ma una lentezza esasperante nell’eseguire i comandi (provate a far fare i wing over a uno che vi ascolta con 20 secondi di ritardo…). Volevo rimandarlo subito su per un altro volo ma il tempo era scarso e così siamo andati a fare teoria. Dopo pranzo, all’una, ritrovo nuovamente a Rubbio per il volo pomeridiano. Stavolta sono riuscito a trovare un buco pure io in macchina e così sono riuscito a farmi un voletto. Dopo qualche giro a raspare (il cielo era piuttosto velato e le termiche molto deboli) avevo trovato una bella ascendenza ma quando sono passato sul decollo le orecchie mi fischiavano in maniera insopportabile (eppure non ero cos’ alto, mah…). Così sono andato ad atterrare e i ragazzi hanno finalmente potuto partire.
Efrem, Matteo, Stefano, Ale C, Stefano T (che ho visto molto rilassato e concentrato), Ale S e Fiorenzo decollano nell’ordine e fanno tutti un volo di 15/20 minuti. Giovanni invece… replica il volo del mattino, con la mia voce che rimbalza da un lato all’altro della valle!
Da sopra confermano che il vento è ancora buono così poco dopo le 15 sono di nuovo pronti. Anche Giovanni, in quest’ultimo volo della giornata, ha finalmente messo la testa a posto e ha fatto tutto per benino. Gli altri ok, incluso Stefano T che, a dispetto della frequenza davvero limitata, sta rapidamente diventando totalmente autonomo.
Purtroppo per voi temo che d’ora in poi, visto il livello raggiunto, queste cronache diventeranno sempre più scarne. L’unica speranza per tenere vivi i racconti su queste pagine è il ritorno, oramai prossimo, delle nostre ragazze, e in particolare di Cristina: sono cerrrto che sta già pensando a come movimentarmi il week end….
Novembre
Il week end del primo novembre era previsto brutto (l’avevo “ordinato” apposta), così ho completato le ferie con una gita a New York.
La settimana successiva il mio fornitore di acqua ha pensato bene di fare una consegna extra e sabato ha piovuto a dirotto fino a tarda sera. Più di qualcuno mi ha telefonato in serata per sapere “chessifaceva” domenica.
“Tranquilli, è prevista una giornata splendida!” E infatti domenica mattina nemmeno una nuvola all’orizzonte (allievi di poca fede…). Ritrovo alle 8 a Semonzo. Decollo e atterraggio sono in condizioni pietose per la pioggia, ma l’aria è calma con una leggera foschia.
Puntuali ci sono: Matteo, Domenico, Ale S, Luca, CRISTINA, Stefano F e Efrem. Giovanni arriva in leggero ritardo perché non aveva letto il messaggio con il cambio di programma (da San Floriano a Semonzo). Ale C, che aveva un impegno e Federica, che aveva sonno!) sono arrivati dopo le 10, in tempo per il secondo giro. Alberto addirittura alle 11, per venire in campetto. Ma andiamo con ordine.
Come dicevo l’atterraggio era fradicio. Temendo che in decollo dovessero decollare con le racchette da neve per il fango ho provato a mandarli alle antenne, ma il vento era storto e non è rimasto che ripiegare sul decollo sud. Tra una cosa e l’altra il primo è decollato dopo le 9.30. La prima serie di voli è andata via liscia. Giovanni ha fatto il suo dovere, Ale S ha beccato invece un frontale in decollo e ha dovuto riprovarci. Bene gli altri. Cristina era al “debutto” dopo oltre un mese di stop. Aveva anche l’imbrago nuovo. Il primo volo tuttavia è stato tranquillo. La sella era un po’ troppo distesa per i suoi gusti ma non ci sono stati problemi. Ovviamente è atterrata seduta.
Il secondo “round” è partito poco prima delle 10 (quando si avviano sono delle schegge!). Matteo ha fatto quasi 20 minuti di volo. Gli altri poco più di una planata. Luca, lasciato solo a fare il C è entrato altissimo. Per evitargli di finire nel cantiere (che comincia a essere ingombro di gru, cisterne e pozzetti) ho dovuto farlo virare e atterrare verso nord (non c’era vento). Ha però eseguito la virata poco convinto, ci ha messo un po’ più del previsto ed è atterrato al di là del fossato, davanti alla Volvo nuova di Deivi, che si è subito affrettato a spostarla (foto). Ok gli altri, inclusa Cristina che stavolta fa un decollo un po’ meno da manuale… Giovanni, rimasto per ultimo perché è troppo buono e non parla mai, ha dovuto rinunciare perché le condizioni si stavano facendo toste.
Il programma di questa domenica era stato un po’ rivoluzionato per fare anche campetto. Così, appena sono arrivati giù, siamo risaliti per tornare sulla scena del delitto: dove hanno imparato a partire!
Con noi c’era anche Matteo N. Aveva fatto uno o due campetti in aprile e poi non era più potuto venire. Ora, dice, ha tempo. Condizioni ideali per i gonfiaggi: 5/10 km/h di vento frontale, niente neve, temperatura sui 15°. I ragazzi ci hanno dato dentro, chi più e chi meno. Matteo, che era quello che mi interessava di più, alla fine era pronto per volare, peccato che avesse un impegno per la serata (ma non aveva tempo?). Sarà per la prossima settimana.
Alle 15 ripieghiamo e torniamo al decollo. C’è tempo per un solo volo. Io scendo in auto mentr i ragazzi si preparano. Sento Stefano T che è in zona e gli dico di venire di corsa in atterraggio se vuole fare un giro, putroppo per lui arriverà tardi.
Al pomeriggio volano Stefano F, Efrem, Alberto, Matteo, Ale C, Federica, Luca, Cristina e Ale S. Giovanni, rimasto ancora per ultimo, si becca la discendenza ed è costretto a scendere in auto… Forse il campetto li aveva sfiniti ma gli atterraggi non sono tutti propriamente da manuale. Stefano arriva lungo, Cristina e Luca arrivano in virata…
La giornata volge al termine, il sole è tramontato ma noi abbiamo ancora un impegno: la teoria. Confesso che non è stata una grande idea farla la domenica pomeriggio, ma non c’era alternativa. L’interesse suscitato dall’argomento (meteo: le perturbazioni e compagnia) li ha comunque tenuti abbastanza svegli. Hanno fatto addirittura qualche domanda! Con i più resistenti ci siamo salutati verso le 19.
Week end interlocutorio quello successivo. Le previsioni dicevano in sostanza: se non piove fa bello!”. WOW!
Sabato mattina il ritrovo è fissato per le 8 a S. Floriano. Sono in nove. La giornata è grigia, umida e spira un forte vento da nord. Insomma, niente di buono. Però ormai siamo lì, sicchè tanto vale salire a vedere. Sistipano per bene in auto e salgono mentre io li aspetto in atterraggio con Ale C che ha deciso di aspettare sotto, al “caldo”, per vedere come butta. Quando arrivano in cima comunicano che il vento è da dietro ma, contrariamente a quanto mi aspettavo è debole e a volte assente. Forse c’è qualche speranza. C’è da aspettare un bel po’ ma finalmente, verso le 9.30, comincia un timido sud e il sole inzia addirittura a fare capolino tra le nubi. Poco prima delle 10 Matteo fa da battistrada e in breve lo seguono nell’ordine: Federica (che atterra per la rpima volta da sola), Domenico, Alberto, Efrem, Stefano F e Ale S. Cristina aveva provato a infilarsi in mezzo al gruppo ma due decolli abortiti l’hanno relegata in coda. Atterrano tutti bene e da soli. Solo Cristina ha qualche difficoltà (sennò che Cristina sarebbe?). Mentre esce le spiego dove siamo visto che è il suo primo volo qui. Le spiego i vari riferimenti e lei punta dritto verso di noi, Quando è in zona avvicinamento chiama per radio chiedendo dove siamo!!!!! Poi evidentemente ha capito perché è atterrata nel campo giusto. Ho dovuto guidarla un po’ e, come suo solito, ha continuato a virare finché ha messo il culo per terra. Di atterrare dritta proprio non ne vuole sapere.
La giornata nel frattempo si è aperta alla grande (non ci avrei scommesso un soldo). Le nubi si sono totalmente dissolte, il sole scalda e da sopra confermano che ora c’è un bel vento dritto. In men che non si dica sono di nuovo in decollo e stavolta c’è anche Ale C, che parte per primo. Purtroppo sia lui che Federica hanno avuto troppa foga di partire e atterrano dopo poco più che una planata. Quelli partiti 5 minuti dopo trovano invece abbondanza di termiche davanti al decollo. Domenico è l’unico sprovvisto di variometro (gli altri ce l’hanno di proprietà o in prestito) e fa circa un quarto d’ora di volo. Matteo sta su circa mezz’ora, però scende perché, da furbo, non si è messo i guanti e si stava congelando le mani. Persino Cristina fa quasi mezz’ora di volo. Gli altri circa un’ora con quote massime comprese tra 1000 e 1300 m. Davvero eccezionale, doppiamente se si considera com’era la giornata al mattino.
Inutile dire che fanno fatica a scendere… galleggiano dalla felicità anche dopo atterrati 🙂
Federica, Ale C e Domenico, bramosi di rivincita, provano un terzo giro ma solo la prima partirà. Gli altri, constatato che le condizioni sono calate di botto, recuperano le loro auto. Nota: Federica è partita per il terzo giro prima che Ale S finisse il suo secondo volo.
Con un sabato simile le previsioni di pioggia per il giorno dopo ci fanno un baffo. La prevista gita a Feltre però viene spostata. Se il tempo regge voleremo a Borso. La mattina alle 6.30 il cielo è grigio ma non piove e si vedono sprazzi più chiari. Forse la perturbazione ci ha mancato… Il ritrovo è confermato per le 8. Stavolta sono solo in sei. Matteo e Cristina, partiti con molta calma visto il tempo incerto (da loro pioveva) arrivano solo dopo le nove. Il campo è fradicio, le nubi rendono tristo il panorama ma la situazione è comunque volabile. Così Luca, Giovanni, Fiorenzo, Efrem, Ale C e Federica salgono al decollo. Il vento è nullo e la manica penzola inerte, morta. Serve un po’ più di corsa ma si parte. Il primo a partire è Luca, caricato dai mirabolanti racconti dei compagni di corso sul volo del giorno prima. Seguono rapidamente gli altri, tranne Ale C che sta aspettando… Va be’ che ieri è partito troppo presto, però oggi è proprio inutile aspettare. Quando poi si decide ha un’esitazione, dovuta probabilmente alla vela nuova, la deposita su una pianta. Buon per lui che la tira giù subito prima che arrivino in decollo Matteo e Cristina con la fotocamera… Anche Federica interrompe il primo decollo, ma solo perché la vela si è impigliata a terra. Cristina parte al primo colpo! Si rifà poi in atterraggio dove, ancora una volta, arriva seduta e in virata. Ha davvero il terrore di arrivare lunga 🙂 Alle 10.30 sono già su per il secondo giro. Tutto regolare, anche Giovanni ormai ha imparato e atterra bene. C’è da migliorare ma già così è sufficiente. Federica prova l’avvicinamento a C e soprattutto riesce finalmente a fare le orecchie! Cristina sfiora nuovamente la “sua” pianta in decollo. Atterra un po’ meglio delle ultime volte ma entra ancora molto bassa. Efrem, Giovanni, Luca, Federica e Fiorenzo fanno addirittura un terzo giro prima di mezzogiorno. Gli altri preferiscono sospendere. Purtroppo oggi il cielo non si aperto, anzi. Vista la situazione molto grigia decido così di chiudere anzitempo la giornata e alle 12.30 li lascio liberi. Mentre salgo in auto comincia a piovere. Che precisione! (per dovere di cronaca devo dire che poco dopo ha smesso)
Domenica 23 c’era l’assemblea FIVL, così hanno volato solo sabato. Comunque ci hanno rimesso poco visto il tempo inclemente. Per la verità anche sabato non è stato granché, però alle 8 ci siamo trovati lo stesso. C’erano Matteo, Cristina, Luca, Domenico, Alberto, Stefano F, Giovanni e Federica. Doveva arrivare anche Matteo N ma è si preso tardi e ha “perso” il treno. Al decollo di Bielli il vento passava da nullo a dietro e solo poco prima delle 9 Domenico è partito mentre il secondo, Stefano, ha dovuto aspettare fino alle 9.20 (nel frattempo Domenico era già partito per tornare su con Matteo N). Sono seguiti nell’ordine Giovanni, Matteo, Alberto, Federica che sbagli decollo e per fermarsi scava un fosso in decollo, Cristina (che corre un po’ e poi tira su il carrello, tanto la vela si arrangia!), Luca e finalmente Federica. Tocca quindi di nuovo a Domenico che parte tutto a destra (ma proprio tutto!), sfiora un po’ di piante e infine esce. Non è certo un buon prologo per Matteo N che è al primo volo. Infatti un po’ il vento, un po’ la tensione gli fanno sbagliare ben due gonfiaggi. Il nostro però non si perde d’animo e al terzo tentativo fa un decollo impeccabile. In volo ha qualche problema a entrare nell’imbrago ma tutto fila liscio. Buoni tutti gli atterraggi. Unica eccezione Cristina, ti pareva… Stavolta la guido da cima a fondo proprio per evitarle ogni tensione e dimostrarle con i fatti che se fa come le sto ripetendo da tre mesi atterra sicuramente meglio. Lei esegue tutto per filo e per segno, gli otto sono un inno alla perfezione, virata di entrata buona, allineamento ok. Poi scatta il raptus: dà un colpo di freni a 5 m da terra, rialza le mani e rifrena mentre in pendolata batte col culo per terra. Sulle prime rimango basito, ma come? era tutto ok… le avevo appena detto di restare ferma… non ho neppure fatto in tempo ad aprire bocca che aveva già fatto tutto… dopo 2 secondi per riprendermi la sotterro di rimproveri, tanto ce l’ho lì comoda e non protesta neppure!
Visto che il vento su continua a fare le bizze decido per una pausa e facciamo un salto a Marostica per una brioche, mentre Alberto e Stefano recuperano le auto con Luca. C’è anche Aldo, da poco dimesso dall’ospedale, che è venuto a fare un saluto ai “suoi” ragazzi. Matteo N ha la faccia di uno che non è lì, si sarà perso tra le nuvole?
Alle 12.30, al ritorno in atterraggio, mancano Alberto, Luca e Domenico che, vista la giornata grigia, hanno deciso di tornare a casa prima. Poco dopo le 13 Giovanni è il primo a decollare da Brombe, dove il vento è un po’ migliore. Seguono Matteo, Federica, Stefano, Cristina (che stavolta ascolta un po’ di più) e Matteo N. Quest’ultimo, come previsto, dimostra un buon feeling con l’aria: fa subito bene i wing over e i 360°. Imposta addirittura parte dell’avvicinamento a 8. Mentre finiscono di ripiegare arriva anche Fiorenzo. Le condizioni sono buone e riescono così tutti a fare un terzo giro, eccetto Matteo N che deve scappare a casa. Poco dopo che sono saliti arriva anche Ale S che però è venuto in pratica solo a vedere “Non vale la pena sporcare la vela per fare solo una planata” sono le sue testuali parole… Cristina, finalmente e incredibilmente, atterra come si conviene a una signora! Chissà che ora che ha rotto il ghiaccio abbia capito “il trucco” e lo ripeta anche prossimamente. Sono le 16 quando ci salutiamo.
Fino a venerdì i ragazzi hanno chiamato preoccupati per la pioggia battente. Sabato erano più che contenti per una splendida giornata di sole. Ritrovo alle 8.30 a Valle S. Floriano. C’erano Stefano T in una inedita uscita di sabato, Matteo N che deve darci dentro e poi Stefano F, Matteo U, Giovanni, Alberto, Domenico ed Efrem dotato di super videocamera su casco (ha preso un casco apposta ora che il suo lo ha verniciato). Mancavano le ragazze 🙁 mentre Ale S è arrivato più tardi, saltando così il primo giro che è stato buono per tutti: Stefano T è partito un po’ (tanto) di traverso sulla sinistra, Stefano F ha abortito un decollo, come pure Matteo N che aveva una vela nuova. Incredibili tutti i decolli di Giovanni, secondo me ha mandato un sosia creato in laboratorio appositamente per decollare (teoria confermata dal fatto che invece al primo atterraggio ha fatto splash, finendo in una parte del campo sommersa da 10 cm d’acqua). Alberto continua a partire leeento, contento lui…
Per il secondo giro, come detto, si è aggiunto anche Ale S, che ha volato senza radio. Sembrava che le condizioni dovessero migliorare da un momento all’altro e permettere un po’ di termodinamica e invece anche il secondo round si è risolto in un nulla di fatto. Solo Matteo N lo ha sfruttato un po’, perfezionando i wing over e provando le orecchie. Un po’ di casino con i nomi perché, nel rimescolamento dei decolli, a un certo punto erano in volo in quattro: due “Stefano” e due “Matteo”. Per evitare di fare confuzione ho spento la radio :-))
Il terzo giro ha permesso un po’ più di sostentamento, ma senza grossi exploit. Solo Matteo U, che è stato l’ultimo a partire, è riuscito a fare quasi mezz’ora di volo, senza però mai superare la quota del decollo. Peccato poi che abbia fatto un avvicinamento che mi ha lasciato un po’ perplesso. Poi mi ha spiegato e ho capito. Efrem ha volato con la videocamera, sperando di riprendere delle belle scene, magari anche il decollo dall’alto, invece credo abbia preso solo il torcicollo visto quanto pesava quel coso.
Ci siamo salutati verso le 13.30.
Domenica tutto finalmente era ok: si poteva andare a Feltre! Prima però una sana lezione di teoria tanto per svegliarsi e poi, alle 10.30, puntuali, tutti in auto per la gita del giorno. Rispetto al giorno prima mancavano Alberto, Stefano T e Matteo U ma c’erano le ragazze, cambio vantaggioso direi. Doveva esserci pure Fiorenzo ma era stanco, ha dormito un po’ e ci ha raggiunto a destinazione. Lì abbiamo trovato anche Luca, che però era con sua figlia Anna ed è quindi solo venuto a vedere.
Appena arrivati il monte Avena era parzialmente avvolto da una nube. Si poteva volare ma andando ad atterrare ad Arten. Fortunatamente (ma era ampiamente previsto) nel tempo impiegato per spiegargli l’atterraggio (più del previsto perché qualcunA era distrattA) il cielo si è spalancato. Il tempo di salire in decollo e vedere com’è la situazione e, verso le 13, iniziano i decolli per l’unico volo previsto. Per la prima volta da inizio corso li osservo decollare e lascio a loro l’atterraggio. Il campo di Feltre permette questo e altro viste le dimensioni e l’assenza di ostacoli significativi.
Il primo a partire è Domenico. La mania della videocamera deve essere contagiosa perché anche lui si è presentato con un casco “modificato”… Buono i decollo. Lo segue Matteo che parte con un po’ troppa foga e parte un po’ dondolando. Avviso quelli rimasti di tenere conto della pendenza del decollo per dosare la corsa: devono accelerare progressivamente. La terza è Cristina, sono proprio curioso… Gonfia, si sposta sotto la vela, corregge un po’ ed è per aria… Però… Peccato per l’atterraggio un po’ corto. Federica sembra voglia spaccare in due la vela nuova, forse vuole essere sicura che la regga… Il gonfiaggio è buono ma non vede l’ora di partire e difetta un po’ nel controllo, partendo in diagonale rispetto alla direzione “normale”. Giovanni conferma anche da vicino quanto fatto vedere da lontano: gonfiaggio controllo e corsa sono da manuale, malgrado non avesse aperto nel posto migliore. Stefano F parte quasi di sorpresa (dice che non voleva disturbarmi!). Buono. Efrem fa un primo tentativo alla francese (con videocamera e tutto) ma lo devo fermare: aveva deciso di correre verso i pini e “sperare”… Al secondo tentativo si sposta appena un po’ sulla sinistra e corre al rallentatore, rischiando così un invito alla cena degli “impezzati”. Ale C parte alla francese. Era un po’ incerto e voleva solo fare un “pre-gonfiaggio”, ma a metà dell’opera, vedendo che la vela sale bene, esclama “Va be’, ‘ndemo!” si gira e decolla.
Ale S prova anche lui un paio di volte ma ha bisogno ancora di un po’ di esercizio, così si gira e parte normale.
Fiorenzo parte con un piccolo nodo, che però non gli dà nessuno fastidio durante il volo.
Ci sarebbe tempo per un altro giro ma, mentre gli ultimi atterrano e da sopra io sto valutando la situazione, si vede nettamente arrivare da ovest la perturbazione che la meteo dava per la sera, così, visto che c’è solo un’auto da recuperare, la porto giù e ci troviamo con i ragazzi alla birreria Pedavena per un sano spuntino (più pranzo e cena insieme, per la verità…). Stavolta quello più contento credo di essere io: i ragazzi (e le ragazze) hanno dimostrato di essere pronti e soprattutto abbiamo passato una domenica diversa, in un bel posto, dove ci è scappato un voletto e una sana “pausa” dopo volo. Sono circa le 16.30 quando ci salutiamo. Con qualcuno ci rivedremo direttamente all’esame…
Dicembre
La lunga marcia di avvicinamento al sospirato attestato si sta per concludere. Il lungo week end dell’immacolata era dedicato alla preparazione finale dei ragazzi in vista degli esami di settimana prossima.
Purtroppo il maltempo ci ha messo lo zampino: sabato c’era nebbia e domenica vento fortissimo così hanno volato solo lunedì.
A dire la verità domenica mattina il vento non era eccessivo, ma era da nord! Così siamo andati al Tilly’s per un po’ di sani quiz. Quando abbiamo finito, verso le 12, il vento era da est ma decisamente più forte, al punto che abbiamo persino rinunciato ai gonfiaggi in atterraggio per timore di trascinamento. Abbiamo visto anche qualcuno volare
Lunedì l’appuntamento era per le 9 a S. Floriano. Il giorno prima avevo aspettato Matteo che saliva in treno e che era arrivato con più di mezz’ora di ritardo. Dovevo attenderlo di nuovo ma il suo cellulare era out e il treno non figurava in arrivo, così l’ho “abbandonato”. Malgrado fosse l’ultima occasione per volare con la scuola i presenti erano relativamente pochi: Domenico, Giovanni, Efrem, Fiorenzo, Ale S, Alebrto e Stefano F. Impegni vari e influenza hanno bloccato gli altri.
Poco prima delle 10 sono iniziati i decolli con Domenico. Era previsto una simulazione d’esame, con manovre e tutto in totale silenzio radio. Sono andati tutti bene, solo Ale S ha sbagliato un decollo ma ci può stare.
Mentre stavano decollando ecco l’amara sorpresa di giornata: una truppa di austro-tedeschi è giunta in visita! Credevo che stessero tutti a Borso e invece questi sono partiti da Salisburgo proprio per venire a volare lì! GLi ho spiegato la situazione, dicendo loro che dovevano rispettare qualche semplice regola.
Una volta giù tutti, provo a mandare Alberto alla stazione FS di Bassano per vedere se incoccia Matteo che nel frattempo ha trovato una cabina per avvisare che prima o poi arriverà… Per via del traffico gli ci vuole quasi un’ora tra andare e tornare ma di Matteo nemmeno l’ombra. Compattano le auto e salgono, tre minuti dopo ecco il nostro veneziano volante arrivare bello bello in taxi. Peccato che ha perso il tram per il decollo e dovrà aspettare il prossimo giro. I “foresti” stanno intanto atterrando e, tutto sommato, non se la cavano nemmeno malaccio.
Verso le 12 partono per il secondo giro. La giornata sembrava promettere sfracelli (in senso buono) e invece anche questo volo si risolve in una planata. Alberto per la verità ci prova a stare su, ma quando lo avviso, rispettando però il suo libero arbitrio, che in caso di fuori campo si dovrà arrangiare, eccolo che punta diretto l’atterraggio ( e meno male visto che arriva con la quota sufficiente a fare sì e no mezzo otto).
Fiorenzo e Efrem arrivano giù con un compagno di volo “estero” così li guido per evitare problemi di traffico viste le quote quasi identiche.
Ce la prendiamo comoda. Sono quasi le due quando partono per il terzo volo della giornata. Ora c’è anche Matteo mentre Alberto e Domenico vanno a casa e Efrem recupera un’auto. Stavolta sono soli. Sia sopra che sotto rimaniamo del tutto “indifferenti” al loro volo e credo che la cosa, specie in decollo, abbia avuto un certo peso. Tutto ok, intervengo solo su Fiorenzo perché non resisto ma per il resto niente. Stefano e Ale riescono anche a trovare un po’ di ascendenza e fare poco più di venti minuti di volo, non male vista la giornata.
La parte più difficile è venuta ora: trovare un bar aperto per un panino è stata davvero un’impresa, alla fine siamo finiti in centro a Nove, al caffè Roma, che peraltro è un posto pure piuttosto carino, col caminetto acceso.
Finalmente ci siamo, sabato 14 ci sono gli esami. Per la prima non saremo soli: saranno raggruppate a vario titolo ben 4 scuole del Veneto. Un evento già di per sè eccezionale. Il ritrovo è per le 9 all’atterraggio di Feltre. In tutto ci sono ben 44 allievi da esaminare. Purtroppo però sul campo incombe una fitta nebbia. E’ spessa solo una trentina di metri, sopra c’è un bel sole, ma non possiamo certo passare tutto il giorno ad aspettare, col rischio che magari non si dissolva. Perciò, dopo un rapido consulto tra gli 8 istruttori presenti e l’esaminatore si decide per cambiare area: si va a Borso (dove alla nostra partenza brillava un bel sole).
Ore 10.30, siamo in atterraggio delta. L’esaminatore, Bruno Rorato, spiega il “tema di volo” e la “mandria” parte per il decollo. Le condizioni sono perfette, vento debole e dritto in decollo, leggero sud est in atterraggio. Inversione e totale assenza di termica. Condizioni ideali da esame. Elencare tutti è impossibile anche perché, di 44 piloti, conoscevo solo i miei… Di sicuro parte per primo Andrea, che è l’unico a sostenere l’esame di deltaplano. Poi via via gli altri. I ragazzi, da bravi padroni di casa, si tengono in coda e lasciano partire gli ospiti per primi. Le manovre in volo vengono realizzate puntualmente. Gli istruttori si uniscono spontaneamente in una sorta di “commissione” in cui si discute con l’esaminatore sulle prestazioni dei ragazzi, in particolare sui loro atterraggi. E’ un modo davvero anomalo di fare gli esami parlarne live con i “concorrenti” però è molto stimolante e permette di far apprezzare anche ad altri professionisti la preparazione dei propri allievi.
Guarda caso i “miei” hanno deciso di farmi venire i capelli bianchi proprio oggi! E’ pur vero che l’atterraggio delta l’abbiamo usato una sola volta e che non c’erano neppure tutti ma insomma… Non che facciano niente di così grave da rischiare la bocciatura, ci mancherebbe, però mi aspettavo di meglio. Sarò un perfezionista… Stefano F passa un po’ vicino alle piante e atterra corto, Giovanni fa un giro largo in entrata, uscendo un po’ dal circuito standard. Cristina e Luca devono addirittura rifare il volo per problemi vari in fase di finale. Il secondo viene perfetto, probabilmente perché la tensione è un po’ calata. Ok gli altri, anche se più di qualcuno arriva un po’ lungo. Finiamo che sono quasi le 14. Erano proprio tanti.
Pausa al Tilly’s per un panino mentre chi deve recupera le auto. Alle 15.30 si inizia con i quiz nella sala comunale “requisita” d’urgenza (l’aula del tilly’s è per 20 persone al massimo). I primi che entrano si fiondano all’angolo opposto a quello dell’esaminatore. Un po’ alla volta la sala si riempie però del tutto. Su tanti piloti è inevitabile qualche sbavatura e in tre devono supplire con un breve colloquio orale (nessuno dei “nostri” è tra questi, per loro fortuna :-))
Alla fine l’annuncio: tutti promossi. Vengono letti i risultati e, dopo la paternale di rito, li lasciamo finalmente andare a rilassarsi davanti a una birra. Sono quasi le 18: è stata una giornata lunga!
p.s. per la cronaca il giorno dopo per via dell’assicurazione loro non potevano volare ma io SI’ e mi sono pure divertito